Le illazioni di Grasso, la coerenza di Caciulli

Prendo atto che, dopo aver confermato la sua presenza, Francesco Maria Grasso ha scelto di rifiutare ogni confronto pubblico con il sottoscritto. Credo che dovrà giustificarsi soprattutto di fronte ai cittadini di Montevarchi che perderanno l'occasione di valutare a fondo le nostre proposte, anche in modo comparativo.
Da parte mia confermo la disponibilità a partecipare a qualsiasi tipo di dibattito, in tv come in piazza. Così come ci tengo a sottolineare come sia stato proprio Francesco Maria Grasso ad alzare i toni della campagna elettorale, attaccandomi in modo diretto in un comunicato del 18 maggio, all'indomani del primo turno elettorale mentre io ero impegnato a scrivere una nota di ringraziamento per tutti gli elettori. Lui ha scelto il gioco a cui giocare e ora decide di ritirarsi. Faccia come ritiene, poco male.

Per quanto mi riguarda l'ho detto chiaramente e ne ho fatto il mio slogan: è ora di cambiare. Di cambiare innanzitutto certi atteggiamenti che, nonostante le continue riverenze al totem delle primarie, certo non favoriscono la partecipazione e la valorizzazione del merito.
Basta vedere come sono state formulate, in gran segreto, le nomine ai vertici delle farmacie comunali la sera del venerdì precedente alle elezioni. Niente di nuovo all'orizzonte, nessun rispetto per i più elementari criteri di trasparenza.

Sono ulteriore testimonianza di questo atteggiamento le fantasiose illazioni circa un nostro apparentamento con la lista di Luciano Bucci, anch'esse utilizzate come strumento di denigrazione nei confronti di un avversario politico, la nostra coalizione, avviato di slancio verso la vittoria delle elezioni.

Proprio a Luciano Bucci riconosciamo un'assoluta onestà e coerenza, la stessa che abbiamo dimostrato noi, confermando le nostre intenzioni e il rispetto degli accordi presi con i nostri elettori.
D'altro canto sappiamo che ci sono tanti cittadini, che non hanno votato né Grasso né Caciulli, e che il 29-30 maggio dovranno scegliere il sindaco che dovrà amministrare Montevarchi per i prossimi 5 anni. Non possiamo non tenere conto delle loro istanze e della loro voglia di portare profondi cambiamenti nella gestione della cosa pubblica.

Sempre nel tentativo di sminuire il mio progetto, qualcuno mi definisce leader di una coalizione eccessivamente spostata a sinistra, senza considerare che dalla mia parte si sono schierate forze che negli anni scorsi hanno provato a portare il loro contributo all'attività di governo della città ma sono state spesso ignorate, considerate come mero strumento elettorale. Con queste forze, che hanno sottoscritto il mio programma, e con ampie aree della società civile, abbiamo intrapreso un percorso che ci ha portato fino al ballottaggio e che si propone come la vera opportunità di cambiamento per Montevarchi. 

Un percorso che intende portare alla ribalta una classe dirigente nuova, libera da condizionamenti, senza padri putativi da adulare o correnti da rappresentare; che sia indipendente e capace di scegliere. Solo una forza di governo come la nostra può garantire questo processo di cambiamento. E i Montevarchini, permettendoci di andare al ballottaggio, lo hanno già capito.

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